PADOVA, PRIMA MINI-CRISI: IL KO A MANTOVA CERTIFICA
Ora sì, che la situazione è da affrontare con i nervi saldi, e i piedi per terra. Il Padova arriva alla sosta per le nazionali nel pieno del suo primo, piccolo momento di flessione della stagione. A Mantova, è vero, mancavano talmente tanti giocatori che mister Andreoletti più di qualcosa se l'è dovuto inventare: gli alibi ci sono, e sono importanti, anche perché in una rosa inesperta e che si affaccia come matricola nel torneo cadetto - al pari del suo allenatore - le assenze pesano ancora di più.
Ma gli scricchiolii del Padova vengono da più lontano del Martelli. Il ko contro i virgiliani, arrivato negli ultimissimi minuto con il gol di Ruocco in mischia in piena area, certifica quella piccola flessione che nelle ultime settimane si era intravista, ma che forse i pareggi strappati con le unghie avevano parzialmente mascherato. Tre pareggi e una sconfitta nelle ultime quattro gare: eccezion fatta per quella con la Juve Stabia, due gol in un avvio scintillante, contro Spezia e Sudtirol i biancoscudati si sono ritrovati ad inseguire lo svantaggio, e hanno ripreso il match per i capelli. A Mantova no, e anzi: dopo aver fallito almeno due clamorose occasioni con Buonaiuto per passare (una traversa nel primo tempo, e un tiro mancato da due metri nella ripresa) sono stati puniti negli ultimi minuti. Come a dire: se quei palloni fossero entrati prima, forse staremmo qui a parlare di un altro risultato. Vero, ma allora concentriamoci sull'unico dato indiscutibile di quest'ultimo mese e mezzo: contro le formazioni che le stavano alle spalle in classifica (Bari, Spezia, Sudtirol e Mantova) il Padova non ha mai vinto, e anzi ha raccolto due punti e altrettanti ko. Pesanti, perché accorciano la classifica alle spalle: ecco perchè, d'ora in poi, Andreoletti e i suoi, senza esagerare, devono pensare solamente alla salvezza. E alla ripresa, dopo la sosta, si ricomincia all'Euganeo col Venezia…