OMICIDIO DI FONTANIVA: FU UN’ESECUZIONE
Svolta sul caso di Fatos Cenaj, l’ex agente penitenziario albanese trovato in fin di vita lo scorso 8 giugno in una strada di campagna a Fontaniva, nel Padovano. L’uomo, 58 anni, era a bordo del suo triciclo quando è stato colpito alla testa da un colpo di pistola.
In un primo momento si era ipotizzato un incidente, ma la verità potrebbe essere un’altra: Fatos sarebbe stato assassinato. Nessun colpo partito per errore, nessuna tragica fatalità. Bensì un’esecuzione vera e propria.
Da oltre un mese le indagini si concentrano su una pista precisa: chi ha sparato sapeva bene cosa stava facendo.
Il RIS di Parma sta analizzando il triciclo per verificare la presenza di residui di polvere da sparo. Questo potrà chiarire se il colpo sia partito da distanza ravvicinata, come si sospetta, o da più lontano. In parallelo, si attendono anche gli esiti della perizia balistica per identificare l’arma utilizzata.
C’è poi il mistero dell’assenza del bossolo sul posto. Due le ipotesi al vaglio: o è stata usata un’arma a tamburo, come un revolver, oppure l’assassino ha avuto la prontezza di raccoglierlo, segno di una certa esperienza.
A Fontaniva, dove si era trasferito da due anni per stare con la figlia e la moglie, Cenaj conduceva una vita discreta. Parlava poco italiano, nessun segno di conflitti o tensioni apparenti. Per questo gli investigatori si stanno concentrando sul suo passato in Albania, dove l’uomo ha lavorato per anni nel sistema carcerario.
Sul campo, intanto, proseguono i rilievi: i carabinieri hanno battuto la zona con droni e metal detector, ispezionando centinaia di metri quadrati. Una trentina i testimoni ascoltati, decine i filmati delle telecamere analizzati, alla ricerca di indizi utili.
Fatos Cenaj è deceduto in ospedale tre giorni dopo il ritrovamento. L'autopsia ha confermato che a ucciderlo è stato un proiettile alla testa. Ora gli investigatori vogliono stringere il cerchio.
La chiave del mistero potrebbe trovarsi in pochi millimetri di polvere da sparo. Una prova invisibile, ma cruciale, per dare un volto all’assassino.