PADOVA, CGIL E PRO-PAL BLOCCANO LA ZONA INDUSTRIALE
Qualche piccolo segnale di intemperanza, il tentativo di sfondare gli ingressi dell'Interporto di Padova respinto con gli idranti dalla Polizia. Nessun ferito, né tra i manifestanti né tra gli agenti in servizio, e solo pochi minuti di concitazione che per fortuna si sono esauriti senza particolari conseguenze.
A parte questo piccolo momento di tensione, la mattinata di protesta di Padova è filata liscia, con colori, rumore, grida, e soprattutto nessuna problematica.
Cobas e centri sociali hanno fermato corso Stati Uniti con un lungo corteo di oltre tremila partecipanti. Colorati, rumorosi, ragazzi e ragazze, famiglie con bambini, giovani e meno giovani. Una fiumana di persone con le bandiere della Palestina, e le grida contro Israele, il Governo italiano, l'appello per il supporto ai gazawi e alla Sumud Flotilla. Da Corso Spagna, il presidio statico della CGIL e degli Studenti medi si è poi diretto a sua volta verso il centro Ingrosso Cina, dove i due cortei si sono poi accodati ritornando verso corso Messico.
Quando gli antagonisti hanno puntato la Polizia in tenuta antisommossa, i sindacati hanno fatto marcia indietro staccandosi dal corteo principale. Ma la protesta per ore ha comunque reso Corso Stati Uniti una strada mai vista, piena solo di persone. Unico inconveniente, ampiamente previsto, una viabilità compromessa in tutta la zona Est della città: ripercussioni si sono registrate sono state lungo la tangenziale, con lunghe code alle uscite rimaste aperte, e anche in autostrada, dove il casello di Padova Zona Industriale è stato chiuso per alcune ore e i mezzi deviati ai caselli est e sud.