ANCHE DE LUCA FISSA LE ELEZIONI, E ZAIA CINCISCHIA
Se potessimo scommettere, state pur certi che il Veneto andrà alle urne per le regionali domenica 23 e lunedì 24 novembre. Non c'è una data, e all'orizzonte - settimana dopo settimana - si capisce perfettamente che a Palazzo Balbi non c'è nemmeno l'intenzione di affrettare i tempi, anzi. Con la tiritera del "siamo sempre in tempo utile", per quanto vera, siamo arrivati a metà settembre: per votare il 23 novembre, a norma di legge le elezioni vanno indette entro i primi giorni di ottobre, cinquanta giorni prima. Un paio di settimane al massimo, insomma, e la data verrà messa nero su bianco entro i limiti previsti dalla legge. è ciò che Luca Zaia, a cui spetta la firma in calce al decreto di convocazione dei comizi elettorali, non fa che ripetere da giugno scorso.
Insomma: in punta di diritto, è vero che Zaia ha ancora un paio di settimane per convocare le urne. Per rispetto dei veneti, hanno detto molti addetti ai lavori compresi alcuni interni alla Lega, bisognerebbe però smetterla e fissare questo decreto una volta per tute. Anche per far partire la campagna elettorale in maniera giusta, precisa e certa. Sarebbe stato preferibile fissarla ben prima, non all'ultimo momento disponibile. Che ci sia qualcosa, dietro questo attendismo di Zaia? Forse l'attesa, anche un po' piccata, dalla decisione sul candidato del centrodestra? Per ora, impossibile saperlo. Quel che è certo è che oggi anche De Luca, in Campania, alla fine ha fissato le elezioni per il 23 e 24 novembre. Quelle venete invece stanno sembrando sempre più un teatrino che rischia di diventare imbarazzante: un pessimo esempio di balletto politico sulle spalle dei cittadini.