BONUS MAMME LAVORATRICI: MISURA INSUFFICIENTE
Arriva il tanto atteso bonus mamme lavoratrici, con almeno due figli a carico, previsto per l’anno in corso. Meglio tardi che mai.
Un provvedimento discusso e più volte ritoccato, che arriva però verso la fine dell’anno, con termine per presentare le domande entro il 9 dicembre, lasciando poco tempo utile per orientarsi. Si tratta di 40 euro mensili in busta paga, un intervento che nasce in sostituzione dell’esonero contributivo previsto dalla legge di Bilancio 2025 che è stato posticipato al 2026 con un incremento dell’importo a 60 euro. Inizialmente lo sgravio sui contributi previdenziali avrebbe dovuto essere previsto a cadenza mensile ma poi ci si è accorti che questo meccanismo avrebbe comportato effetti paradossali: l’aumento dell’imponibile finiva per generare un aggravio fiscale IRPEF, annullando in alcuni casi il vantaggio o addirittura peggiorando il netto in busta paga. Secondo l’INPS il diritto sussiste solo se il reddito da lavoro 2025 non supera 40.000 euro annui, se il figlio minore non ha superato i 10 anni e se il rapporto di lavoro o l’attività autonoma è in essere. Le domande possono essere presentate su portale Inps o nei patronati autorizzati e l’importo sarà erogato a dicembre o a febbraio per le domande tardive.