CONTRATTO SCADUTO,GIORNALISTI INCROCIANO LE BRACCIA
Oggi, 28 novembre, i portali di informazione e le agenzie di stampa non vengono aggiornate, la TV pubblica trasmette nelle fasce di garanzia, i quotidiani non saranno in edicola nella giornata di domani 29 novembre. Molti giornalisti italiani hanno incrociato le braccia in segno di protesta. Le motivazioni della mobilitazione annunciata dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana sono svariate ma la prima su tutte è un contratto di lavoro che è fermo ormai da 10 anni.
Gli editori di quotidiani e TV pubblica hanno investito molto poco nel prodotto, nonostante le sovvenzioni pubbliche, e hanno tagliato il costo del lavoro con la riduzione degli organici attraverso gli stati di crisi, mentre le retribuzioni dei giornalisti sono state colpite dall’inflazione cresciuta del 20%. I dipendenti sono così diminuiti, ma è aumentato a dismisura lo sfruttamento di collaboratori e precari: pagati pochi euro a notizia, senza alcun diritto e senza futuro.
Le proposte degli editori, tagliando il salario dei neo assunti, rischiano di esasperare la divisione generazionale nelle redazioni non cogliendo le prospettive digitali del settore. L’informazione di qualità passa solo da giornalisti autorevoli, indipendenti e liberi, tutelati correttamente come tutti i lavoratori del nostro Paese, nei loro diritti e nelle retribuzioni, rendendoli non economicamente ricattabili. Solo così si potrà garantire il rispetto per i cittadini e i lettori, per l’articolo 21 della Costituzione. Questa vertenza è dell’intera categoria e sarà portata avanti anche dai giornalisti dell’emittenza locale, aderenti al contratto Aeranti Corallo, che discuteranno nel 2026 il loro rinnovo.