PADOVA-VENEZIA DERBY A METÀ: NIENTE OSPITI IN CURVA
Il derby tra Padova e Venezia, in programma sabato pomeriggio allo stadio Euganeo, si giocherà senza i tifosi veneziani sugli spalti. Il cattivo presagio paventato ormai da una settimana, ora è diventato realtà: il prefetto di Padova, Giuseppe Forlenza, sulla base delle del ministero dell'interno che aveva segnalato come "ad alto rischio" la sfida della 13ma giornata di serie B, ha disposto il divieto di vendita dei biglietti ai residenti nelle province di Venezia e Treviso: fuori dallo stadio quindi sia i molti tifosi lagunari che, per esempio dalle zone di Mogliano Veneto, risiedono nella Marca, ma pure i tifosi biancoscudati residenti a Vigonovo e nella prima provincia veneziana.
Il settore ospiti resterà insomma vuoto, togliendo gran parte dello spettacolo e del fascino che questa sfida porta con sé: la partita tra Padova e Venezia, il derby più sentito dalle due città e giocato sin qui 87 volte nella storia del calcio italiano, mancava dai campionati da ben sette anni, stagione in cui le due formazioni si affrontarono in serie B e il Padova vinse 1-0 di misura allo stadio Euganeo.
La causa di questa decisione non è casuale, però: risiede negli scontri che hanno visto due manipoli di sedicenti tifosi padovani e veneziani fronteggiarsi, il 19 luglio scorso, in un'area di servizio sull'autostrada A27: una rissa tra ultras delle due formazioni, che stavano andando nei rispettivi ritiri in montagna, e che aveva portato anche a 15 provvedimenti di Daspo. Per questo, le due tifoserie ora dovranno vicendevolmente rinunciare alla trasferta più attesa dell'anno: per colpa di uno sparuto gruppo di sedicenti tifosi che ancora credono che l'essenza del calcio sia fare a botte in mezzo alla strada, spacciando le ferite inferte all'avversario per medaglie al valore. Un delirio che oggi i veneziani, e in primavera toccherà probabilmente lo stesso in parallelo ai padovani, sono costretti a pagare guardando il derby dal divano di casa.