FATOS CENAJ NON CE L'HA FATTA: ORA È OMICIDIO
Per tre giorni, la sua famiglia si è stretta nel silenzio, sperando che con un vero miracolo i medici potessero salvargli la vita. Per tre giorni, lui ha lottato tra la vita e la morte, poi ha dovuto arrendersi. Fatos Cenaj non ce l’ha fatta: è morto, a causa delle gravi ferite riportate, l’uomo di 58 anni, di origini albanesi, che domenica mattina era stato privo di sensi e con una ferita d’arma da fuoco alla testa, riverso sull’asfalto a poche decine di metri dalla fattoria nella quale lavorava.
Una ferita che inizialmente ai paramedici era apparsa come probabilmente provocata dalla caduta dalla bicicletta, ma che poi si era rivelata essere ben altro. La tac, eseguita in ospedale a Padova dove l’uomo ha poi lottato per tre giorni in rianimazione, aveva svelato che la vittima era stata colpita da un proiettile, che lo aveva colpito dietro l’orecchio sinistro ed era poi uscito dalla fronte, provocandogli ferite che gli sono costate la vita.
Con la morte di Fatos Cenaj, ora cambia il fascicolo d’indagine: quello che fino a ieri sera per il pubblico ministero era tentato omicidio, ora diventa omicidio a tutti gli effetti. Al momento non ci sono indagati, così come – èpur proseguendo le indagini dei Carabinieri – anche gli indizi latitano.
Cenaj era arrivato in Italia tre anni fa, dopo una vita trascorsa in Albania come agente di polizia penitenziaria. Ora che era in pensione, aveva raggiunto la moglie che viveva in Veneto da anni, lavorando come badante, e che ora è chiusa nel dolore insieme ai figli e ai nipoti, alcuni dei quali arrivati dall’Albania proprio in questi giorni di strazio.
Il giallo rimane aperto: non si sa chi abbia sparato al 58enne, non si sa se per sbaglio o con un vero e proprio agguato. Non è stata trovata l’ogiva, non c’è traccia nemmeno del bossolo, i carabinieri cercano di scavare in un’esistenza – quella della vittima - tranquilla e apparentemente irreprensibile. Con le testimonianze e le telecamere dalla zona si sta cercando di tracciare le ultime ore dell’uomo: la speranza degli inquirenti è di arrivare presto ad una soluzione del caso. Le speranze della famiglia, invece, si sono spente con Fatos dopo tre giorni in ospedale.