PASSAPORTO IN POSTA: IN ESTATE ANCHE IN VENETO

Padova sarà la prima provincia veneta a garantire il servizio passaporto negli uffici postali. Si tratta, infatti, di un progetto che prenderà il via in estate e permetterà ai residenti e ai domiciliati di 91 comuni padovani, quelli sotto i 15 mila abitanti, di recarsi in posta per ottenere il rilascio del passaporto invece che andare in questura.
Un’iniziativa promossa da Poste Italiane, che hanno stanziato 400 milioni, e finanziato in gran parte con risorse del piano complementare al Pnrr, altri 800 milioni.

Obiettivo semplificare la vita ai cittadini: risparmiare il viaggio in questura dovrebbe permettere anche di evitare le lunghissime code e l’attesa infinita per i documenti.

Ma i sindacati, Cgil in testa, non sono dello stesso avviso, ritenendo che tutto ciò non farà altro che intasare ancora di più gli uffici postali, penalizzando ulteriormente i cittadini.

L’obiettivo resta ambizioso: trasformare gli uffici postali nella casa dei servizi digitali, così da rendere semplice e veloce l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione.

La documentazione da fornire rimane la stessa: documento di identità, due fototessere, marca da bollo da 73,50 euro e ricevuta del pagamento del bollettino da 42,50 euro.

Sarà possibile inserire la documentazione in autonomia usando gli schermi totem presenti in posta o con l’aiuto di un operatore. L’ufficio di polizia di riferimento preparerà il nuovo passaporto e lo renderà disponibile in due settimane.

Il documento potrà essere ritirato dal richiedente direttamente in ufficio postale o inviato al suo indirizzo di casa, diminuendo in questo modo l’attesa ed evitando le code poiché il programma nasce come self service e solo in caso di bisogno interviene l’operatore.

Di sicuro un vantaggio per i residenti nei piccoli comuni, ma ci chiediamo: era davvero il caso di investire su questo progetto una cifra così alta?