TRAVOLTO IN CANTIERE, POI IL MALORE: 58ENNE MUORE
Ancora una volta, una tragedia costata la vita ad un uomo sul posto di lavoro. Era un 58enne di Piove di Sacco, l'uomo morto mercoledì mattina a Rio, frazione di Ponte San Nicolò, comune della prima cintura urbana di Padova. L'operaio stava lavorando insieme ad alcuni colleghi ai sottoservizi di un cantiere edile, una serie di piccole palazzine in costruzione: si occupava delle condutture del gas, e stava operando uno scavo a pochi metri di distanza dai campi da calcio di via Primo Levi e proprio di fronte al cantiere edile della ditta. Per cause ancora tutte da chiarire, all'improvviso è stato travolto dal terreno che poco prima era stato rimosso. Ha accusato un malore, è stato soccorso dai colleghi ma per lui non c'è stato nulla da fare. Nicola Pagan, originario di Piove di Sacco e dipendente di una ditta di Brugine, da sempre occupato nei cantieri e nell'edilizia, ha perso la vita mentre lavorava.
Oltre al sindaco del paese, arrivato poco dopo per capire cosa fosse accaduto, sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione, la Polizia Locale e i tecnici dello SPISAL. Straziante, è stato il momento in cui la moglie, richiamata sul luogo della tragedia, è venuta a scoprire che il marito non ce l'aveva fatta. La dinamica dei fatti è ancora poco chiara e le informazioni a nostra disposizioni sono del tutto sommarie, forse il magistrato disporrà l'esame autoptico sul copro dell'operaio per capire quanto accaduto. Bisognerà innanzitutto stabilire se il malore accusato dalla vittima sia intervenuto prima o dopo l'incidente: secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, la terra smossa dall'escavatrice aveva ricoperto parte del suo corpo, e l'operaio, investito dalla vita in giù, avrebbe poi accusato il malore. Il cantiere dove è avvenuto il crollo del terreno è stato sequestrato fino alla conclusione dei rilievi: la Procura della Repubblica di Padova ha aperto un fascicolo di indagine con l'ipotesi di omicidio colposo. Tra mille dubbi, rimane lo strazio di colleghi, impresari, e ovviamente della famiglia della vittima: la 93esima morte sul lavoro in Veneto del 2025. Un anno terribile, e che non è ancora finito.