BABY BULLE, LE PROCURE SI MUOVONO: ARRIVA IL CONTO

Atti di bullismo, vessazioni, smania di protagonismo o semplice desiderio manifestare potere. Qualunque sia la ragione che porta gli adolescenti di oggi a simili comportamenti, la legge deve fare il suo corso e anche un minorenne non può pensare di sfuggire alle proprie responsabilità. A Padova, dopo gli episodi che negli ultimi mesi hanno visto coinvolte bande di ragazzine, protagoniste di pestaggi e insulti ai danni di giovani coetanee, i nodi vengono al pettine. La Procura di Padova ha iscritto nel registro degli indagati otto ragazzine, sette di cui minorenni e una solamente che ha già compiuto la maggiore età. E che ora è quella che rischia di più: si tratta di una ventunenne di origine kosovara che vive a Selvazzano, e che deve rispondere di rapina e di lesioni dopo aver aggredito un’altra ragazza dietro il Duomo, nell’autunno 2022. Aveva messo le mani addosso a una ventitreenne spalleggiata da cinque ragazze diciassettenni, tutte indagate insieme a lei, e ora rischia di finire a processo.

Altre due bulle, protagoniste nello stesso luogo di un altro pestaggio, un anno dopo, sono indagate dalla procura minorile di Venezia, che sta valutando anche la posizione di altre tre quattordicenni che avevano preso a calci in testa una tredicenne a San Bellino, nel quartiere dell’Arcella, nel gennaio scorso.

Il fenomeno del bullismo, insomma, va ben oltre il genere. E coinvolge sempre più ragazzi e ragazze. Adolescenti che non capiscono che rischiano guai con la giustizia che possono anche rovinare il loro futuro: giustizia che, ora, si prepara a presentare il conto.