DOV’È FINITA LA NEVE? AL NEVEGAL ANCORA NON SI SCIA
Benvenuto inverno, benvenute festività di fine anno. Ma la grande assente, in gran parte del Veneto - montagne comprese - è la neve. Che negli ultimi anni le imbiancate in pianura siano diventate un ricordo sempre più sporadico è un dato di fatto sotto gli occhi di tutti. Ma quando la neve latita anche ad alta quota, c'è da preoccuparsi seriamente, anche perché a rischio c'è l'economia di un territorio intero.
Dopo le polemiche a metà dicembre, e gli sciatori incolonnati sulla Marmolada per l'apertura della stagione invernale, ma costretti a fare dietrofront tutti insieme per la mancanza di neve, nell'ultima settimana qualche prima spruzzata è arrivata. Ma il problema è ancora evidente in molte altre zone del bellunese, a cominciare dall'altopiano del Nevegal. Un'area non ad altissima quota, poco sopra i mille metri, ma che negli anni Settanta, lo ricordiamo, vantava ben 20 piste di discesa e una quindicina di impianti di risalita.
Oggi, invece, in Nevegal non si scia ancora e per qesto è un Capodanno decisamente di preoccupazione. Questa è la situazione che una webcam nell’area di discesa ritrae nel mattino del 31 dicembre: le piste innevate da qualche centimetro di neve artificiale, con i cannoni al lavoro a tutto spiano, e intorno, sulle strade, al massimo un po' di ghiaccio. Il Colle appare con minime tracce di neve, mentre la Coca, la famosa pista delle Universiadi 1986, è ricoperta da una coltre artificiale che a fatica supera i 10 centimetri. Tutt’intorno, anche sulle vette più alte, queste è la situazione che si presentava agli avventurieri delle ciaspolate.
Oltre alla neve manca anche il freddo: sono necessarie almeno tre notti con il termometro a 5 gradi sottozero, per poter attivare i cannoni e innevare il campetto e poi il Campo scuola del Nevegal, temperature che però ancora non si sono viste. E allora anche per queste, nelle negli ultimi gironi si è svolta una riunione tra residenti, operatori, villeggianti, proprietari di seconde case e maestri della scuola sci.
La Dolomiti Ski Line, che gestisce gli impianti, ha assicurato che presto si aprirà la stagione. Il problema è che ancora si fa fatica a sparare dai cannoni sia perché non ci sono le condizioni atmosferiche, sia perché non c'è nemmeno acqua a sufficienza. E se la stagione non riuscisse davvero a partire, c'è il rischio anche che chi ha acquistato lo skipass stagionale in prevendita rimanga senza piste. E in quel caso, dovrà essere ovviamente rimborsato.
