IL G7 A VENEZIA TRA LE PROTESTE DEI CENTRI SOCIALI
Blindata: è apparsa così Venezia fin dalle prime ore del mattino nel primo giorno del G7 sulla Giustizia.
Centinaia di agenti di tutte le forze dell’ordine a presidiare i punti caldi della città ma soprattutto campi e calli attorno alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, quartier generale della due giorni di vertice.
Presenti i Ministri della Giustizia di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti oltre al padrone di casa, il Guardasigilli Nordio.
La situazione in Ucraina e la lotta alla corruzione internazionale, il contrasto al narcotraffico e ad ogni forma di crimine organizzato, le sfide dell’intelligenza artificiale e la difesa dello stato di diritto: questi i principali dossier sul tavolo.
Un pomeriggio, quello di giovedì, snodatosi tra la Scuola Grande di san Giovanni Evangelista, sede delle prime due sessioni, e Palazzo Ducale: nel mezzo la passeggiata dei Ministri in Piazza San Marco.
Un G7 accompagnato, però, dalla manifestazione dei centri sociali del nord est, ritrovatisi alle 5 del pomeriggio in stazione per protestare contro quello che hanno definito “G7 dell’(IN)giustizia”: una manifestazione per dire no alla guerra e al genocidio in Palestina, sì alla libertà e ai diritti di tutti.