MOSE, MANCANO 41 MILIONI: RISCHIO STOP
Più di 41 milioni di euro mancanti, da contabilizzare entro la fine del 2025. Una cifra che mette seriamente a rischio il funzionamento del Mose e la difesa di Venezia e Chioggia dall’acqua alta.
A lanciare l’allarme è il Consorzio Venezia Nuova (attualmente in liquidazione), in una lettera formale inviata il 18 dicembre al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nella missiva si denuncia il mancato trasferimento dei fondi necessari da parte del Ministero, con conseguenze immediate sulla prosecuzione delle attività.
Il Consorzio spiega di non poter più pagare le imprese per i lavori già svolti né programmare nuovi interventi. Nonostante i ripetuti solleciti, finora si è andati avanti facendo credito, una soluzione che oggi non è più sostenibile. E soprattutto, si tratta di risorse che devono essere contabilizzate entro l’anno in corso, non rinviabili al 2026.
Senza questi fondi, dunque, verrebbero compromesse le attività di gestione del Mose, fino a impedire il sollevamento delle barriere in caso di maree eccezionali. A rischio anche le manutenzioni programmate e altri interventi fondamentali di salvaguardia, come la difesa dell’insula di San Marco.
Un quadro preoccupante, soprattutto in un periodo dell’anno in cui i fenomeni di acqua alta sono più frequenti. Le imprese esecutrici hanno già avvertito: senza pagamenti, i lavori si fermano.
Per il segretario regionale del Partito Democratico, Andrea Martella, si tratta di un fatto gravissimo.