I 100 ANNI DEL "MAIN KAMPF" AL TEATRO NUOVO
Un secolo dopo la nascita di Mein Kampf, il libro–manifesto dettato da Adolf Hitler nel carcere di Landsberg nel 1924, Stefano Massini riporta quelle pagine sul palcoscenico del Teatro Nuovo di Verona. Una sfida artistica e civile, che invita il pubblico a non distogliere lo sguardo da uno dei testi più cupi del Novecento.
Massini, unico italiano ad aver vinto un Tony Award, ha lavorato per anni sulle prime stesure del volume, confrontandole con i comizi del Führer e con il vasto materiale delle celebri Conversazioni a tavola, trascritte tra il 1941 e il 1944. Ne nasce uno spettacolo duro, lucido, necessario: un viaggio dentro la propaganda, la retorica, le ossessioni che hanno ipnotizzato milioni di persone e cambiato per sempre il corso della storia.
In scena emergono, senza filtri, il mito della razza, l’apoteosi del capo, la febbre del riscatto e la costruzione scientifica del consenso. Massini ricostruisce ritmi, toni e affondi verbali del dittatore in un millimetrico studio teatrale che punta a svelare il meccanismo della manipolazione.
Una domanda attraversa tutto lo spettacolo: noi, spettatori del 2025, saremmo davvero immuni a un nuovo profeta della rabbia? Per l’autore, capire quelle parole è l’unico antidoto per impedirne il ritorno. Un invito alla memoria e alla vigilanza, più urgente che mai.