MARIA LUISA RAMPONI DIMESSA DALL’OSPEDALE
E' stata dimessa dall'Ospedale di Borgo Trento, di Verona, Maria Luisa Ramponi. La donna è stata trasferita nel carcere veronese di Montorio, dove sono già detenuti i suoi due fratelli, sarà così interrogata dagli inquirenti dopo quasi un mese e mezzo dal suo ricovero a causa delle gravissime ustioni riportate durante l’esplosione del casolare di famiglia a Castel D’Azzano nel veronese avvenuta lo scorso 14 ottobre in piena notte. È accusata di aver materialmente innescato la miccia che ha causato la deflagrazione. Potrà fornire la propria versione dei fatti e rispondere dell’accusa di aver causato la morte di tre carabinieri: Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello. Oltre ai tre morti , dovrà anche rispondere del ferimento di altre 27 persone. Si tratta dei Vigili del Fuoco, Polizia e militari dell’Arma, presenti all’esterno dell’edificio rurale durante l’intervento e investiti dalla potenza della deflagrazione. I due fratelli Dino e Franco lo scorso 16 ottobre durante gli interrogatori di garanzia si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sembrerebbe comunque chiara la strategia difensiva dei rispettivi legali , cioè di dimostrare l’estraneità dei due ai fatti contestati, posizionandoli all’esterno del casolare al momento della deflagrazione. Compito difficile date le molte prove raccolte dai carabinieri , minacciati dai tre durante i precedenti tentativi di sgombero dell’immobile pignorato per debiti contratti dai tre fratelli. Oltre all’accusa di strage i tre Ramponi sono stati denunciati dai vicini di casa per danneggiamento data la potenza dell’esplosione, risarcimenti difficili da ottenere però data la situazione economica dei tre all’origine di tutta questa triste vicenda.
