OVERTOURISM, VICENZA E IL SUCCESSO DI POP BEAT
Oltre 11.600 biglietti staccati per la mostra POP/BEAT – Italia 1960-1979 che dall’inaugurazione i primi giorni di marzo ha concluso il suo percorso in Basilica Palladiana proprio lo scorso weekend. Di grandissimo successo sono stati i 32 eventi collaterali, parte integrante del progetto, declinati in approfondimenti tematici sul cinema, il teatro, la musica contemporanea, la letteratura, il jazz, che hanno garantito la presenza di oltre 5.000 vicentini.
Questi eventi, sempre esauriti, sono stati organizzati sia all’interno della mostra che all’esterno con lo scopo di portarla fuori dalle mura della Basilica.
Con più di 100 opere di 35 artisti è stata una proposta innovativa per Vicenza, interamente dedicata all’arte contemporanea e tra le più recensite a livello nazionale nel secondo trimestre del 2024.
Dopo la grande e innovativa mostra sui tre capolavori di Caravaggio, Van Dyck e Sassolino nel periodo natalizio, con POP/BEAT l’assessorato al turismo ha voluto dedicare una mostra ad uno dei periodi artistici temporalmente più vicini a noi ma tra i meno conosciuti dal grande pubblico.
In questi giorni anche la notizia dell’inserimento di Vicenza all’interno di una app: Unexpected Italy, progetto che ha come obiettivo di offrire un’esperienza turistica che faccia sentire “locali” i viaggiatori. È una “Lonely Planet” 3.0 geolocalizzata, nella quale il viaggiatore ha accesso ad itinerari digitali che permettono di personalizzare il viaggio entrando in contatto diretto con posti unici e locali, difficili da trovare sui classici canali turistici. Un’iniziativa di estrema attualità per affrontare l’overtourism, ovvero l’eccesso di domanda e i rischi che corre l’offerta. Si stima infatti che il 70% dei turisti si concentri sull’1% del territorio italiano.
