NESSUN FALSO, TV7 ASSOLTA: GIUSTIZIA È FATTA
Ci sono voluti più di dieci anni, ma finalmente giustizia è fatta. Ermanno Chasen, nostro fondatore ed editore del Gruppo Editoriale di Tv7, è stato assolto con sentenza definitiva dalla Corte di Cassazione, nel processo che l'aveva visto chiamato a giudizio con l'accusa di falso ideologico per induzione e che in primo grado era stato condannato a 4 anni. Questo processo si trascinava da più di dieci anni, ovvero da quando l'emittente concorrente, Canale Italia, aveva sollevato accuse, a suo dire, penalmente perseguibili e si era costituita parte civile, secondo cui Tv7 Triveneta avrebbe "barato" nel bando di assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze del digitale terrestre in Veneto ancora nel 2012. L'accusa, era di aver prodotto una certificazione della camera di Commercio datata 4 settembre 2012, relativa al bilancio 2011, senza chiarire che uno dei verbali era stato depositato due giorni dopo, e quindi oltre i termini della scadenza.
Tale accusa era assurda e da sempre, il nostro gruppo editoriale TV7 ha dimostrato la sua inconsistenza, facendo valere in ogni grado di giudizio le proprie ragioni. Oggi l'alta corte di Cassazione, dopo la sentenza già assolutiva della Corte d’Appello, ha confermato la assoluzione del nostro editore, Ermanno Chasen, sia da un punto di vista penale che civile. Tale sentenza infatti conferma quella che era già stata emessa dalla Corte d'appello di Roma perché l’accusa era infondata: i documenti presentati nel bando erano a norma, e quindi non racchiudevano nessun tipo di inganno. La Cassazione ha sentenziato, nelle sue motivazioni, che é prassi, che «gli atti depositati in una pratica già aperta siano retrodatati al giorno di apertura».
Tale sentenza definitiva chiude un capitolo faticoso, per la nostra Emittente, e ciò dimostra che il nostro Editore ha gestito la cosa con assoluta limpidezza. Con la definitiva assoluzione, viene meno anche la possibilità di richiesta del danno ed il conseguente risarcimento in sede civile da parte di Canale Italia e con l’eventuale possibilità di una richiesta di danni da parte di TV7.