VENETO,ASTENSIONE DA RECORD: DATI SU CUI RIFLETTERE
Il Veneto perde il primato che lo ha caratterizzato negli anni: una terra di grande partecipazione, in cui gli elettori hanno sempre creduto nel voto e che oggi si avvicina ai livelli di disaffezione del sud Italia dove storicamente si è sempre votato meno.
A bocce ferme, il giorno dopo la chiusura dei seggi, è giusto ragionare sul primo partito che ha vinto in Regione: quello dell’astensione.
L'affluenza definitiva alle elezioni regionali in Veneto è del 44,6%, in calo di 16,5 punti rispetto alle regionali del 2020, quando alle urne si era recato il 61,1% degli aventi diritto.
L’analisi negli ultimi 30 anni restituisce numeri davvero impietosi che ci riportano ad una costante disaffezione alla politica. 85% dei votanti nel 1995, 75% nel 2000, 72% nel 2005, 66% nel 2010, 57% nel 2015, 61% nel 2020. Questa volta, nel 2025, parliamo del 44,65%: si è recato ai seggi meno di un avente diritto su due, mai così pochi nella storia.
Sono stati dunque meno di 2 milioni i veneti che si sono recati alle urne rispetto ai quasi 4.300.000 aventi diritto, con un calo rispetto a cinque anni fa di oltre 700mila elettori. L'affluenza più bassa si è registrata in provincia di Belluno, quella più alta in provincia di Padova che però non era mai stata sotto il 50 % e quest’anno invece ci è finita con il 49% degli aventi diritto al voto.