VINCENZA CONOSCEVA IL KILLER: IL CERCHIO SI STRINGE
Ad uccidere Vincenza Saracino, in un capannone abbandonato a Treviso, potrebbe essere stata una persona che la vittima conosceva. Che conosceva bene, tanto da fidarsi nell'accettare un incontro in un luogo isolato, un vecchio casolare abbandonato vicino a casa. Sono questi gli elementi attorno ai quali chi indaga sta per restringere il cerchio dei sospettati: esclusa la possibilità di un movente economico, e anche quella di un delitto all'interno dell'ambiente familiare, la convinzione della Procura e dei Carabinieri è che l'assassino potrebbe essere un conoscente o un cliente del sexy che la donna gestiva a Preganziol.
Il marito di Vincenza, Fabio Stefanato, non figura tra i sospettati a potrebbe anzi aver dato indicazioni utili agli investigatori. L’analisi dello smartphone della vittima ha invece fornito importanti indizi alle tante domande che aleggiano sul delitto.
Il fascicolo è ancora a carico di ignoti, ma la situazione potrebbe presto cambiare. Per ora le uniche certezze sono che Vincenza Saracino è stata uccisa con 5 coltellate, ed è morta in pochi attimi per dissanguamento, dopo il taglio della carotide. Nonostante le ricerche, l'arma del delitto, probabilmente un coltello, non è ancora stata rinvenuta. L'omicida però potrebbe aver lasciato numerose tracce, a partire da quelle biologiche sui vestiti e sulla bicicletta, ora al vaglio del Ris dei carabinieri, fino alle immagini delle numerose telecamere di sorveglianza della zona. Una svolta, in Procura a Treviso, è attesa nei prossimi giorni.