MOSCA: INCONTRO CON KIEV IL 2 GIUGNO
La speranza per un dialogo diretto tra Russia e Ucraina è dura a morire, anche se subisce duri colpi.
Prima Istanbul, poi il Vaticano: le trattative di pace rimangono nella forma embrionale delle parole, e intanto le tensioni internazionali aumentano, e con esse il rischio di escalation.
Nella notte si sono registrati continui attacchi russi con droni, e dopo l’esercitazione militare di ieri, anche la regione baltica innalza l’allerta.
Ma il tentativo di intavolare un dialogo rimane.
Mosca ha bocciato anche il vertice trilaterale tra Russia, Ucraina e Stati Uniti, avanzando invece una propria proposta.
Si voli nuovamente a Istanbul il 2 giugno per un dialogo diretto Mosca-Kiev, questo l’invito del Cremlino.
Stessa trama della prima volta, quando Zelensky in persona era atterrato nella capitale turca per incontrare Putin, salvo tornare indietro deluso.
Memore di questo, il presidente ucraino accoglie l’invito, ma non senza condizioni.
Oggi Kiev ha inoltrato a Mosca il proprio memorandum per la pace, e pretende da Putin la stessa cosa, prima di volare in Turchia.
Il dialogo per la pace potrebbe essere però ostacolato dal nuovo asse Europa-Ucraina in materia di armamenti.
Dopo che il cancelliere tedesco Merz ha tolto le limitazioni sulle armi inviate a Kiev, oggi Turchia e Belgio sono entrati nella coalizione guidata da Lettonia e Regno Unito per la fornitura di droni militari.