VENETO, RECORD STORICO DI ELETTORI (E DI EMIGRATI)
Le regionali venete cominciano subito con un record assoluto: Gli elettori chiamati alle urne, domenica 23 e lunedì 24 novembre, non sono mai stati così tanti: l'elettorato attivo veneto, infatti, è composto oggi di 4 milioni e 296 mila persone chiamate alle urne. Non era mai successo che il numero di potenziali elettori fosse così alto: dieci anni fa, alle politiche del 2016, in Veneto c'erano poco più di 4 milioni di elettori, oggi saliti di quasi il 6%. Ma c'è un altro record, destinato a pesare non poco sull'affluenza ai seggi: anche gli elettori residenti all'estero non sono mai stati così tanti. A differenza delle politiche, in cui chi risiede fuori Italia può votare per corrispondenza, alle regionali questa possibilità non è prevista, e ci sono quindi più di mezzo milione di veneti iscritti all’Aire, l’Anagrafe dei residenti all’estero, che per votare dovranno tornare a casa. Difficile, anche solo immaginare che lo facciano tutti: l'affluenza rischia di venire minata dall'assenza probabile di quasi un elettore su otto.
La legge, oggi, costringe i municipi a compilare gli elenchi degli elettori considerando sia i residenti, che quelli espatriati. E in Veneto ci sono perciò ben 115 comuni che contano più elettori che cittadini residenti: a Soverzene, nel bellunese, risultano 364 residenti e ben 1165 elettori iscritti. A Posina, nel vicentino, gli espatriati rappresentano il 74% del corpo elettorale complessivo, a fronte di soli 558 cittadini. E nel rapporto tra elettori “esteri” e totale del corpo elettorale della provincia, il bellunese, terra di emigrazione storica, è quello che paga il prezzo più duro: un elettore su quattro (il 25,5%) vive lontano dal Comune in cui è iscritto.
Ovviamente bisognerà attendere la chiusura delle urne, lunedì pomeriggio, e la verifica dei fatti per capire quale sarà la percentuale di cittadini che si recheranno al voto: nel 2020 votò il 61% dei veneti aventi diritto, il timore è che quest'anno la cifra possa scendere anche al si sotto del 57% registrato nel 2015, e che rappresenta il record negativo di sempre. La speranza è rappresentata dai nuovi elettori, i neo-diciottenni: 252 mila ragazzi e ragazze voteranno per la prima volta alle regionali, perché non erano ancora maggiorenni nel 2020, mentre sono 22 mila i ragazzi veneti quelli chiamati alle urne per la prima volta nella loro vita, avendo compiuto la maggiore età solo dopo i referendum di giugno 2025.