VINO, IL SOGNO PROIBITO PER I GIOVANI AGRICOLTORI
Il mondo del vino veneto continua ad affascinare ma per i giovani agricoltori resta un sogno quasi irraggiungibile. Il problema non è la mancanza di volontà ma la carenza di possibilità concrete: i terreni coltivabili per le denominazioni Doc e Docg sono praticamente introvabili e quelli disponibili hanno prezzi fuori mercato.
A confermarlo sono anche i dati dell’osservatorio per lo Sviluppo rurale del Veneto: solo l’1,6% dei giovani agricoltori under 30 finanziati dalla Regione, dal 2023 a oggi, ha scelto di investire nel vino. Un crollo rispetto al 21,5% del periodo 2014-2022.
La causa principale? Non ci sono più vigneti da acquistare. Le famiglie storiche detengono gran parte delle superfici e acquistare nuovi appezzamenti è ormai un’impresa riservata a chi è già dentro il settore e può permettersi investimenti importanti. Chi parte da zero, senza proprietà e con poche risorse, resta ai margini.
Il sistema delle quote, i costi crescenti, la burocrazia complessa e un mercato in lieve flessione, anche per effetto della battaglia no alcol, non fanno che peggiorare il quadro. Quadro addirittura peggiore se si osservano altre aree d’Italia e d’Europa, in cui lo scenario preminente è quello dell’abbandono dei vigneti o addirittura dell’espianto delle viti.
Insomma, il vino resta un simbolo del Made in Italy ma oggi non è più terreno fertile per chi vuole iniziare da zero.