BORSEGGIATRICE A VENEZIA, ARRESTATA IN SVIZZERA
Nella giornata del 15 dicembre, nel Cantone Vallese, gli Agenti della Polizia Svizzera in collaborazione con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno rintracciato una 38enne croata che si era sottratta all’esecuzione del provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Venezia, a contrasto della piaga dei borseggi nel centro storico lagunare. Sotto la lente degli inquirenti ormai da tempo un nutrito gruppo di etnia rom/sinti, di nazionalità bosniaca e croata. Vittime predilette della banda soprattutto turisti spesso stranieri. Nel dettaglio la donna, indagata per “furto aggravato”, “ricettazione”, “indebito utilizzo di strumenti di pagamento” e numerose “violazioni del foglio di via obbligatorio”, è stata tratta in arresto su mandato della Procura lagunare e quindi al momento si trova presso una Casa Circondariale svizzera. Con l’arresto della 38enne, salgono a 9 le persone destinatarie delle misure cautelari, mentre proseguono tutt’ora le ricerche in tutta Europa degli altri indagati al momento irreperibili. L’operazione a seguito delle richieste di arresto emesse lo scorso ottobre dalle Procura di Venezia. In Italia il magistrato per legge in caso di piccoli reati, prima di procedere con l’arresto deve interrogare l’indagato per ascoltare le sue giustificazioni. Alla convocazione di ottobre, c’era da aspettarselo, non si è presentato nessuno degli indagati , questo ha fatto scattare le richieste di fermo per gli accusati di borseggio. Nel frattempo, continuano i servizi straordinari di prevenzione e contrasto al fenomeno dei furti con destrezza svolti dai Carabinieri nel centro storico lagunare e in particolare presso i luoghi maggiormente frequentati ed affollati da turisti e residenti. Proprio durante uno di questi servizi mirati, nella serata del 13 dicembre, i militari del Nucleo Natanti di Venezia hanno denunciato in stato di libertà due ragazze, entrambe minorenni e residenti in altri Comuni, ritenute presunte responsabile di “furto con destrezza in concorso”. Spesso si tratta di ragazzine che fanno la spola tra Milano e Venezia in cerca di facili bersagli , sicure di scampare alle maglie troppo larghe della nostra giustizia perché minorenni, ma a quanto pare le maglie si stanno stringendo.
