TORNA L’ACQUA ALTA IN PIAZZA SAN MARCO
Acqua alta in Piazza San Marco come non si vedeva da tempo. Martedì mattina, la marea ha raggiunto un picco di 97 centimetri alle 11:35, una quota che non prevede l’attivazione del Mose ma che, secondo i piani, dovrebbe essere gestita senza problemi dal sistema di valvole e pompe installato a difesa dell’area marciana.
E invece l’acqua ha invaso l’area centrale delle Procuratie Vecchie, accompagnata da un forte odore di fogna. A nulla sono servite le difese provvisorie, probabilmente messe in crisi dalla combinazione tra marea e pioggia intensa caduta per tutta la mattina.
Il fenomeno ha colto di sorpresa i commercianti, che da oltre un anno non subivano più invasioni della marea grazie agli interventi di protezione. Immediate le segnalazioni al Provveditorato alle Opere pubbliche, responsabile del sistema, che ora valuta soluzioni d’emergenza.
L’ipotesi più accreditata è che le pompe provvisorie non abbiano retto il doppio flusso di acqua, quello meteorico e quello marino. Tra le criticità anche alcuni scarichi sotterranei non mappati, che contribuiscono a riversare acqua nella piazza.
A peggiorare la situazione, l’“effetto catino”: con le valvole chiuse per trattenere la marea, non c’è modo di far defluire l’acqua piovana, che resta così intrappolata.
Una soluzione temporanea potrebbe essere l’installazione di una pompa aggiuntiva, ma il sistema resta complesso e incompleto. Per la messa in sicurezza definitiva serviranno ancora anni.
Nel frattempo, l’Associazione Piazza San Marco, che rappresenta decine di commercianti, aveva recentemente chiesto la rimozione delle passerelle per l’acqua alta, ritenute ormai superate. Ma i fatti dimostrano che la difesa dalla marea è tutt’altro che risolta.