PADOVA, TRE PUNTI D’ORO E ORA UN DICEMBRE DURISSIMO
La vittoria di Pescara lascia, nel Padova, una sensazione di leggerezza che mancava da un po' troppo tempo. Tante, erano state nelle ultime settimane le note ben poco positive della squadra di Andreoletti, falcidiata dagli infortuni, incappata anche nei propri errori e non certo aiutata dal calendario. Ma dopo il capitombolo di Mantova, tornare anche dallo scontro diretto in Abruzzo senza punti sarebbe stata una vera mazzata.
E invece quel gol di Faedo, arrivato nel cuore della ripresa e poi difeso con le unghie e con i denti fino al triplice fischio, ha sì il sapore della liberazione, ma dev'essere anche un slancio per un ritrovato entusiasmo, che permette ai biancoscudati di andare anche oltre le proprie difficoltà e i propri limiti.
Un primo tempo in sostanziale equilibrio, poi la rete annullata ai padroni di casa per il fuorigioco di Tsadjout in avvio dell'azione vincente timbrata da Meazzi, con curioso fuoriprogramma del VAR che decide di alzare bandiera bianca e dell'arbitro costretto a ricorrere a metodi tecnologici decisamente meno consoni del previsto. Poi, nella ripresa dopo il gol di Faedo, arrivano le parate di Sorrentino, preferito a Fortin e decisamente da pagella positiva a salvare il risultato. Una vittoria di platino, che lascia il Pescara da solo all’ultimo posto e rinfranca il Padova, alla vigilia di un mese di fuoco: Cesena e Sampdoria in casa, Reggiana e Palermo in trasferta. I tre punti dell’Adriatico devono dare lo slancio per un rilancio poderoso in classifica, aspettando il miglior Gomez.