RISSA FINISCE NEL SANGUE: 23ENNE UCCISO A ROVIGO
Uno scontro tra due bande rivali, una di tunisini e una di pachistani, sfociato in tragedia. E’ stato un sabato notte di sangue in pieno centro a Rovigo in una delle aree più degradate del centro, quella dei giardini di Corso del Popolo, vicino al Monumento di Giacomo Matteotti.
Una maxi rissa, forse per un regolamento di conti, o forse solo per futili motivi, ha portato alla morte di un ragazzo di soli 23 anni, Amine Gara, tunisino arrivato in Italia da alcuni anni.
Secondo le ricostruzioni della Polizia, la rissa sarebbe scoppiata poco prima della mezzanotte e sarebbe ben presto degenerata: sono comparsi dei coltelli e come armi sono stati usati anche dei cocci di bottiglia. E proprio con questa modalità sarebbero partiti i fendenti che hanno portato alla morte del giovane.
Un’altra persona, rimasta gravemente ferita, si trova tutt’ora ricoverata all’Ospedale di Rovigo.
Ragazzo tranquillo, senza precedenti penali: la morte di Amin ha lasciato senza parole quanti lo conoscevano.
Intanto però nel capoluogo del polesine esplode il tema sicurezza: quello di sabato è stato il quarto episodio di accoltellamento in poche settimane.
E solo nei giorni scorsi, un altro grave fatto di cronaca aveva scosso Rovigo: lo stupro avvenuto in stazione ai danni di una donna di 40 anni, che era stata picchiata, trascinata in un edifico isolato e poi violentata.
Nei giorni successivi erano stati arrestati i due presunti responsabili, un 19enne di nazionalità egiziana e un 39enne marocchino.
In seguito all’omicidio di sabato sera, allora, si è tenuto in Prefettura un Comitato per la sicurezza straordinario: annunciato l’arrivo da Padova di più agenti di Polizia, che saranno impiegati nei principali punti di aggregazione in città.
Mentre il Comune fa sapere che amplierà la videosorveglianza e l’illuminazione pubblica in città.