IL CALDO RECORD PORTA ALLA CRISI DELLE FIORERIE
Il caldo torrido di queste settimane non ha colpito solo le persone ma anche il settore florovivaistico. Le fiorerie fanno i conti con temperature che sfiorano i 40 gradi e con un aumento vertiginoso dei fiori da buttare.
Se normalmente i fioristi mettono in conto un 30% di scarto, quest’estate si è arrivati ad oltre il 50%. Fiori che non solo non generano reddito ma provocano perdite economiche importanti.
Eleonora Dallan, Presidente dei Fioristi dell’Ascom Confcommercio di Padova, chiede allora che lo scarto riconosciuto venga alzato dal 20 al 30%. Questo per non dover dimostrare all’Agenzia delle Entrate che quei fiori non solo non hanno prodotto reddito ma hanno causato una perdita.
Il caldo è però solo una delle tante difficoltà. In questo periodo dell’anno i clienti diminuiscono perché molti sono in vacanza, mentre i grossisti riducono le forniture per contenere l’invenduto. Il risultato? Meno varietà, meno vendite, più sprechi.
Si tratta di una filiera fragile, che il caldo estremo rischia di mettere in ginocchio. E per i fioristi, ogni estate si fa sempre più difficile.