MELONI: "ORA NEGOZIATI, GAZA DRAMMA INACCETTABILE"
L'attenzione agli obiettivi sensibili in Italia è stata innalzata: l'ingresso americano in guerra, e il bombardamento sull'Iran, nei nostri territori hanno portato ad un pattugliamento maggiore intorno anche alle basi americane: a due passi dal Veneto c'è quella di Aviano, nel pordenonese, in regione ci sono le due di Vicenza città, la Ederle e la Del Din (ex Dal Molin), e poi in provincia c'è a Longare il distaccamento della 207ma brigata di intelligente americana: in tutti questi siti sono aumentati i servizi di polizia e carabinieri che ne stanno pattugliando il perimetro. Ma al di là della sicurezza, estesa e innalzata anche sui luoghi sensibili, Vaticano in primis, la posizione del governo sui conflitti in corso è netta. E a recitarla è la premier Meloni, che alla vigilia del consiglio europeo e del vertice Nato spiega in Parlamento: l'Italia non ha alcuna intenzione di appoggiare attacchi militari, e si ripropone ancora come un possibile luogo di negoziati, spingendo ancora più forte verso una soluzione diplomatica che contempli anche una presa di coscienza del regime degli ayatollah, perché un Iran con l'atomica è una minaccia per tutti.
Ma l'Italia, a Bruxelles, porterà anche una richiesta precisa che riguarda la Striscia di Gaza. La soluzione del governo italiano è quella largamente diffusa in Europa, due popoli e due stati. Ma anche a questa soluzione si deve arrivare con uno spazio di manovra che parta da un cessate il fuoco, e da un'uscita di scena di Hamas.