NEL NORDEST LA FUGA DEL CAPITALE UMANO AUMENTA
Perdita di capitale umano: perché questo problema sta crescendo nella nostra società?
Ad oggi il numero di lavoratori in alcuni settori del NordEst sta diminuendo sempre più e non solo a causa della cosiddetta fuga di cervelli.
Altri fattori sono relativi alla demografia: la popolazione lavorativa è in calo costante e le proiezioni future non promettono un miglioramento nel breve periodo.
Forse l’unico modo per sanare la situazione è proporre politiche migratorie efficaci e favorire il lavoro per donne e giovani ancora inoccupati.
Anche l’istruzione è correlata, soprattutto a livello universitario. I neolaureati per lavoro o studio decidono spesso di guardare all’estero. Ritengono migliori le opportunità e le occasioni che sono offerte.
Una grande difficoltà per le imprese che quindi non riescono a trovare collaboratori con competenze quantitative e qualitative adeguate.
Ma quali possono essere le soluzioni? Si può partire dall’avvicinamento dei giovani alle imprese locali, proponendo stipendi più in linea con le odierne condizioni di vita e garantendo una maggiore qualità contrattuale.
Si prospetta come una grande sfida. Ma puntare su questi fattori attrattivi potrebbe davvero attirare una moltitudine di giovani nelle aziende del territorio e superare così la mancanza di capitale umano che attanaglia il sistema economico locale.