GLI HOTEL CHIEDONO PIÙ SPAZI: È SCONTRO POLITICO
A Venezia il turismo riaccende lo scontro politico. Negli ultimi quattro anni sono arrivate in Comune undici richieste di espansione da parte di strutture ricettive già esistenti: c’è chi vuole trasformare un ex appartamento turistico in quattro nuove camere, chi punta a inglobare locali commerciali per ampliare la reception e perfino chi propone di recuperare aree inutilizzate di un antico convento per ricavarne ulteriori stanze.
Proposte che, in totale, porterebbero alla creazione di 23 nuove camere e 81 nuovi posti letto a destinazione alberghiera, a fronte di 22 posti letto residenziali ceduti al Comune e altri 22 destinati ai lavoratori delle strutture.
Una prospettiva che ha acceso gli animi dell’opposizione, pronta a denunciare il rischio di una città trasformata in un grande albergo diffuso.
Alle critiche, l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin ha risposto con i dati: dal 2019 al 2024 — sostiene — i posti letto turistici sarebbero diminuiti, non aumentati, segno che il fenomeno sarebbe sotto controllo.
Il dibattito si annuncia ora più acceso che mai in vista del Consiglio comunale in cui le delibere saranno sottoposte al voto finale.
In una città fragile come Venezia, dove il turismo resta uno dei temi più sensibili, ogni scelta pesa. Al di là delle diverse posizioni politiche, resta la necessità di individuare soluzioni che impediscano alla città di diventare sempre più preda del turismo di massa e che, al contrario, favoriscano il ritorno dei residenti nel centro storico.