OCCUPAZIONE DI GAZA, NETANYAHU TIRA DRITTO
Cinque mesi di campagna e un milione di palestinesi a rischio sfollamento: è il piano per l’invasione di una grossa porzione della Striscia di Gaza, fortemente voluto dal premier israeliano Netanyahu e che con tutta probabilità sarà approvato in serata dal gabinetto di sicurezza.
Le forti pressioni attuate anche da parte del Governo e dell’esercito, oltre che da una grossa fetta dell’opinione pubblica non sembrano aver scalfito le convinzioni di Netanyahu, deciso ad andare fino in fondo.
L’operazione, che dovrebbe partire da Gaza City, concretizzerebbe la volontà del premier israeliano di svuotare progressivamente la parte centro-settentrionale della Striscia.
Ma d’altro canto metterebbe a rischio le sorti dei venti ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas.
Proprio Hamas, secondo il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, è corresponsabile della situazione attuale a Gaza che però, sostiene Tajani, non può definirsi genocidio.
Di tutt’altro avviso cittadini veneziani, comitati e associazioni che mercoledì sera si sono ritrovati sul Ponte dell’Accademia per manifestare contro il genocidio del popolo palestinese e il piano israeliano di occupazione della Striscia.
E un’altra grande manifestazione regionale è stata organizzata per il 30 agosto al Lido durante la Mostra del Cinema.