GLI STRANIERI ARRANCANO NELLA BUROCRAZIA ITALIANA
Le manifestazioni a qualcosa servono. Quella inscenata i primi di gennaio da ADL Cobas davanti alla Questura di Padova ha prodotto grazie alla collaborazione del Questore e della dirigenza dell’Ufficio Immigrazione, di ridurre le attese per il rinnovo del permesso di soggiorno degli stranieri richiedenti a Padova da 9 a 2 mesi. Sembra nulla ma per uno straniero che deve costantemente fare i conti con la burocrazia italica e le mille richieste di documenti è una grande conquista. Non basta però, perché senza documenti in regola ; non lavori , non ti rinnovano i contratti di locazione e finire nel tunnel del caporalato e del lavoro in nero diventa l’unica aberrante scialuppa.
C’è ancora molto da fare , ad esempio sembra che le poste di Padova non riconoscano il kit per ottenere il permesso di coesione familiare una specie di ricongiungimento familiare in deroga che il cittadino straniero può fare direttamente in Italia che va spedito agli organi competenti per mezzo posta. Il disservizio produrrebbe un inutile ping pong dei richiedenti tra Questura e Prefettura che rimandano nuovamente alle Poste. Così si va in provincia e il problema sembra risolto. Assurdo! Questo solo uno dei tanti muri di gomma legati alla burocrazia e che ci accomuna . Anche noi italiani infatti siamo vittime della nostra burocrazia. Un unica richiesta si leva in coro, a cui ci uniamo ; ma perché i vari uffici amministrativi non si parlano tra loro? Perché in Italia non è possibile alzare il telefono o scrivere una Pec per sapere a che punto sono i documenti? Queste solo alcune delle piccole ma significative migliorie che migliorerebbero la vita a tutti residenti o stranieri.
Le interviste a: MADJANA NUREDINI Consulente Immigrazione ADL Cobas, MARCO SIROTTI Associazione Open Your Borders
Servizio di EMILIANO SCHINCAGLIA