PIAVE, MULTE E CARTELLI PER EVITARE ALTRE VITTIME
Assunto numero 1, e prerequisito fondamentale: fare il bagno nel Piave è vietato. Assunto numero 2: nelle ultime due settimane, tra le acque del Piave sono morti una bimba di nove anni e un ragazzo di 21, altre nove sono state salvate dagli elicotteri prima che potesse accadere il peggio.
La missione delle istituzioni, ora, è mettere insieme i divieti esistenti - un concetto che dovrebbe essere assodato - e la preoccupante tendenza a fregarsene, spesso a costo della vita. Con questi presupposti, a Treviso si è aperta una riunione tra i sindaci del Piave convocata direttamente dalla prefettura, e a cui ha partecipato anche l'assessore regionale Bottacin, per fare il punto delle iniziative da intraprendere per far sì che si smetta di considerare il fiume Piave una luogo accessibile in cui fare il bagno durante l'estate.
La strategia che si sta studiando si allarga su diversi fronti, dalla repressione alla prevenzione. E allora sul tavolo di confronto sono state portate diverse proposte: istituire campagne di comunicazione molto forti, con contenuti shock sui social e cartelli eloquenti nei luoghi più frequentati. E poi campagne informative, a cominciare dalle scuole e dai giovani, il tutto per provare a far comprendere quanto sia concreto il pericolo che corre chi sottovaluta la forza della corrente. Non è escluso, però, che vengano emanate anche delle apposite ordinanze prefettizie, vista la legge che vieta la balneazione in quelle acque, di sanzionare chi venga beccato a fare il bagno in barba alle prescrizioni. Altri sindaci hanno proposto anche di far osservare le aree più critiche ai volontari, a coloro che si sono già detti disponibili a pattugliare le zone più frequentate, per impedire ai bagnanti di rischiare la vita. Una prima riunione, promossa dal sindaco di Spresiano e dal prefetto di Treviso, in cui si sono raccolte le prime idee.
Ora gli amministratori stanno studiandone la fattibilità e la possibile efficacia: le misure definitive saranno decise in una secondo vertice, fissato per mercoledì 16 luglio, alle 9, ancora nella sede della provincia trevigiana.