notizie / 27/11/2025 10:49

MINORI, VIOLENTE E SFACCIATE: FERMATA LA BABYGANG

Una baby gang composta da quattro ragazzine, tutte minorenni, che da mesi aveva preso l’area della stazione come un territorio di propria competenza in cui compiere scorribande, rapine, violenze e aggressioni per il gusto di dimostrare la propria forza, e la propria superiorità nell’area. Stavolta, però, non hanno fatto i conti con la legge che dopo innumerevoli avvisi, anche formali, da parte del Questore, è passata alle vie di fatto. Il Tribunale per i minorenni di Venezia ha disposto misure cautelari per le due “capette” della gang: la sedicenne ritenuta il vertice del gruppetto è stata raggiunta da un’ordine di custodia cautelare, e una coetanea con cui abitualmente agiva è stata collocata in comunità. Solitamente, ai loro ordini agivano anche altre due ragazze, una terza sedicenne e addirittura una tredicenne, praticamente una bimba, che però non si facevano scrupoli ad emulare e seguire le altre due ragazze.

Sono diversi, gli episodi contestati alla baby gang delle ragazzine. E il GIP del tribunale dei minori non ha esitato a descrivere il comportamento delle ragazze come risultato di “personalità antisociale, incapacità di osservare le regole di convivenza civile e temperamento violento che si è manifestato, più volte, in aggressioni di coetanee, percepite come più vulnerabili”. Sono ben otto, infatti, gli episodi contestati, compiuti quasi sempre nell’area della stazione. Da un anno a questa parte ne avevano cobinate di tutti i colori: tutto era nato con un’aggressione ad Albignasego ad alcune coetanee, sfociata poi in una violenta resistenza ai poliziotti che le avevano individuate. Ma è nell’ultima estate che si è registrata la vera escalation: rapine, aggressioni, calci e pugni alla titolare di un bar che le aveva vietato (giustamente) di usare le slot, violenze gratuite contro persone indifese o in difficoltà. Su tutte, una donna disabile gettata a terra, derisa e umiliata davanti a tutti, in pieno giorno. La capetta del gruppo era stata addirittura beccata a imbrattare i muri con scritte inneggianti alla liberazione del fratello, pure lui minorenne e pure lui in carcere per avere aggredito, a febbraio, l’inviato di Striscia la Notizia in piazzale stazione.

Le due sedicenni, nate a Padova e a Monselice, ora sono state portate il più lontano possibile dall’area della stazione che avevano deciso di porre sotto il loro controllo: l’una in carcere minorile a Pontremoli, in Toscana, l’altra in una comunità in Calabria.

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