VIVIAN MAIER, LA STRAORDINARIA NORMALITÀ DELLA VITA
Una semplice tata, una puericultrice vissuta all'ombra delle grandi famiglie. Una donna che in gran segreto coltivava la propria passione per la fotografia e che - quasi senza saperlo e senza veder mai pubblicata la sua opera mentre era in vita - quasi per caso è diventata un'eccellenza mondiale.
Al centro culturale Altinate-San Gaetano di Padova è aperta, fino al 28 settembre, la mostra monografica dedicata a Vivan Maier: una donna che nella sua umiltà girovagava per l'America del secondo dopoguerra con tra le mani la sua Rolleiflex, ritraendo scene vere di vita vissuta, bambini che giocavano e che piangevano, persone intente a realizzare la loro completa, perfetta e intramontabile normalità.
Per chi non la conosce, il mito di Vivian è legato alla sua scoperta: fu quasi per caso che il suo scopritore, nel 2007, ritrovò in un magazzino acquistato all'asta oltre duecento casse di rullini, le foto che lei aveva scattato in decenni di vita e che solo in parte aveva sviluppato. Vivian, ricoverata in ospedale, aveva lasciato lì il suo tesoro, e solo dopo la sua morte, nel 2009, si riuscì a risalire alla sua identificazione come autrice. Un patrimonio artistico enorme, fatto di 12mila negativi e 300 ore di filmati in super 8, che raccontano l'America e la bellezza della sua vita quotidiana.
A questa straordinaria artista Padova dedica un'ampia retrospettiva, organizzata dal Comune e da Arthemisia e curata da Anne Morin, suddivisa per sezioni tematiche che esplorano i soggetti e gli aspetti distintivi del suo stile: a cominciare dagli autoritratti che lei ritraeva davanti alle vetrine dei negozi, o agli specchi che incrociava sulle strade, oppure ancora semplicemente con le sue ombre.
Oltre 200 fotografie, a colori e in bianco e nero, scatti iconici, oggetti personali, ed documenti inediti. Foto ironiche e sensibili, della vita americana tra New York e Chicago, con una sola costante. La quasi totale invisibilità dell'autrice: discreta, residuale, come i soggetti ai quali solitamente nessuno presta attenzione ma che, visti in queste foto, appaiono come quei particolari che fanno davvero la differenza.