BORASO, IL PATTEGGIAMENTO SLITTA A SETTEMBRE
Rinviata all’11 settembre l’udienza preliminare per i primi patteggiamenti dell’inchiesta “Palude”, che ha coinvolto 34 persone tra imprenditori, funzionari e politici locali. Al centro, l’ex assessore comunale Renato Boraso.
Il legale di Boraso ha chiesto più tempo per consentire al suo assistito di raccogliere oltre 300 mila euro. Una somma necessaria per risarcire le tangenti contestate in ben 12 capi d’imputazione e rendere possibile il patteggiamento a 3 anni e 10 mesi già concordato con la Procura.
La giudice per l’udienza preliminare ha accolto la richiesta, nonostante il rinvio rappresenti un ulteriore slittamento in una vicenda giudiziaria complessa e delicata. Nessuna opposizione da parte dei pubblici ministeri né dei legali degli altri due imputati che hanno chiesto di patteggiare.
Tra questi, l’imprenditore Daniele Brichese, che ha già versato la somma concordata e attende la ratifica del suo patteggiamento a 3 anni e 10 mesi. Anche l’imprenditore Fabrizio Ormenese ha definito l’accordo con la Procura: per lui, la pena dovrebbe essere di 2 anni e 8 mesi. Secondo gli inquirenti, Ormenese avrebbe agito come mediatore tra Boraso e altri soggetti interessati a ottenere vantaggi su appalti, autorizzazioni edilizie e operazioni immobiliari.
Le posizioni di Boraso, Brichese e Ormenese saranno valutate tutte insieme nell’udienza fissata per l’11 settembre. La giudice Franceschetti dovrà decidere se accettare o meno i patteggiamenti proposti.
Nel frattempo, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per gli altri indagati, tra cui il sindaco Luigi Brugnaro. Le accuse riguardano anche la controversa compravendita dei 41 ettari inquinati dell’area dei Pili. Il responso è atteso per l’autunno.