A VERONA PRIMO TRAPIANTO DI RENE ROBOTICO IN VENETO
Verona si conferma in prima linea per la qualità dell’assistenza sanitaria. A testimoniarlo è il primo trapianto di rene da donatore vivente interamente robotico in Veneto, avvenuto negli scorsi giorni all’Ospedale Borgo Trento. Un intervento, seguito dall’equipe del professor Antonelli, che in Italia era già stato eseguito solo a Firenze e a Bari.
La particolarità dell’operazione sta nella tecnica mininvasiva e robotica utilizzata, che ha permesso di evitare grandi incisioni chirurgiche, con una precisione aggiuntiva rispetto a quella che si ha con l’intervento tradizionale. I benefici per il paziente sono stati notevoli. Il recupero è stato più veloce del normale e il nuovo organo ha iniziato a funzionare in modo corretto. Sia l’intervento sul donatore che quello sul ricevente suo consanguineo sono avvenuti con questa nuova tecnica. La trapiantologia robotica punta a ridurre l’impatto dell’atto chirurgico su chi dona, incoraggiando così simili gesti di bontà. I due pazienti operati hanno ora una cicatrice sull’addome di soli 6 centimetri, a fronte di un organo lungo circa il doppio.
Verona conferma così la sua lunga tradizione legata al trapianto di rene. Un percorso iniziato nel ‘68 al Borgo Trento con il professor Confortini e che ha visto nel corso dei decenni oltre 3mila trapianti effettuati. In passato si usava la più classica “chirurgia open”, il presente e il futuro sono invece marcati dalle nuove frontiere della robotica.