PIÙ RISPETTO, MENO STEREOTIPI: NEL NOME DI GIULIA
Un premio istituito alla memoria di Giulia Cecchettin. Un titolo e un bonus di mille euro, da destinare alle studentesse più meritevoli iscritte alle lauree magistrali di ingegneria, proprio quel titolo che Giulia aveva inseguito per cinque anni con tanto impegno, costanza, e sacrifici. A loro, che studiano proprio nelle aule e sui banchi che lei frequentava, è stato istituito e dedicato questo riconoscimento. Quattro borse a nome dell'Ateneo, e in aggiunta altre cinque finanziate direttamente dalla fondazione nata e presieduta da papà Gino. Un modo per valorizzare il talento e la costanza delle studentesse di ingegneria, nel nome di Giulia ma non solo. “Continuiamo nel nostro impegno”, ha detto Gino Cecchettin, “nel nome di Giulia ma con l’impegno di promuovere un mondo in cui ognuno possa vivere in libertà e pienezza”.
Parlare di pari opportunità e di rispetto di genere, anche nel mondo accademico, oggi va ben oltre il contrasto alla violenza e alla discriminazione. In materie come l'ingegneria, non tanto nelle aule universitarie ma soprattutto nel mondo del lavoro che arriva dopo, lo stigma di un lavoro "da maschi" è ancora vivo, e purtroppo marcato. Educare al rispetto, perciò, vuol dire innanzitutto smontare gli stereotipi, a tutti i livelli della società.