MORTA IN GIARDINO: CADUTA O COLPO? PAROLA AI MEDICI
Sarà conferito in queste ore, l'incarico al medico legale che dovrà eseguire l'autopsia sul corpo di Diana Canevarolo, la donna di 49 anni trovata in fin di vita sotto casa, a Torri di Quartesolo giovedì scorso, e poi spirata all'ospedale San Bortolo di Vicenza dopo quattro giorni di agonia. Troppo gravi, le ferite riportate: in particolare, la ferita alla testa è stata quella che già l'aveva portata al pronto soccorso, dopo l'allarme del compagno che l'aveva trovata alle 5 del mattino riversa in giardino, in condizioni disperate. Disgraziatamente, solo con la morte della donna, ora, si può con l'autopsia comprendere se davvero quella ferita sia stata inferta da una caduta o da un colpo di un oggetto contundente: una risposta che arriverà dall'esame, delegato dalla procura di Vicenza, e che potrà indirizzare le indagini degli inquirenti. La prima pista, al momento, è l'azione violenta di qualcuno, la seconda è invece quella di un fatto accidentale, forse una caduta da una finestra.
A parlare, e a ricostruire quella notte, sono stati per ora coloro che con la donna vivevano: il marito e il figlio. Quest'ultimo, parlando ad una trasmissione televisiva, ha ipotizzato che la madre potrebbe aver sorpreso qualcuno, magari dei ladri in giardino. La madre era solita scendere all'aperto intorno alle 2 del mattino per fumare una sigaretta, e nessuno aveva udito nulla di strano. Poi, all'alba, il marito l'aveva ritrovata riversa in giardino e aveva allertato i soccorsi. La finestra era chiusa, impossibile per i familiari che Diana Canevarolo si sia lanciata. La porta di casa invece era aperta, segno che forse3 era stata lei stessa ad uscire. Sul come sia accaduto che sia morta, con una profonda ferita alla testa, il primo punto fermo lo metteranno i risultati dell'autopsia.