AFFITTI BREVI A VENEZIA, LA BOZZA DEL REGOLAMENTO
A distanza di due anni dall’approvazione dell’Emendamento Pellicani, la norma che consente a Venezia di dotarsi di un proprio regolamento per gestire gli affitti brevi, potremmo essere vicini a una svolta.
Nelle scorse ore l’Amministrazione Comunale ha presentato alle categorie economiche interessate la bozza di regolamento per limitare le affittanze turistiche.
Tutta una serie di norme che, se rispettate, consentiranno ai proprietari di affittare tutto l’anno, altrimenti lo potranno fare solo per 120 giorni.
La principale? Addio alle cassette per il check in automatico: il proprietario dovrà consegnare le chiavi al turista di persona, in un orario compreso tra le 8 di mattina e le 11 di sera.
E soprattutto dovrà verificare i documenti degli ospiti, per avere traccia di chi effettivamente vi soggiornerà. E poi ancora, ogni alloggio dovrà avere un referente ben preciso, che si possa rapportare con le autorità ma anche con gli ospiti stessi, e che sia quindi in grado anche di parlare le principali lingue straniere.
Tutta una serie di norme che, secondo Ca’Farsetti, prima di tutto dovrebbero ridurre il degrado causato da un sistema che negli anni era completamente sfuggito di mano, a causa dell’assenza di controlli e dell’affitto indiscriminato a non si sa bene chi.
E se le associazioni di categoria hanno accolto con favore le norme contenute nella bozza di regolamento, diversa è la situazione delle opposizioni in consiglio comunale: “Il limite di 120 giorni è pressoché inutile perché facilmente aggirabile. Mancano misure che riducano la presenza di un numero di affittanze che ormai supera ampiamente la soglia di quella che può definirsi una città” ha dichiarato Giovanni Andrea Martini di Tutta la Città Insieme, che chiede, di contro, severe misure fiscali per far diventare meno appetibile l’affittanza turistica e più attraente l’affitto ai residenti.