GIALLO A MESTRE, OPERAIO FERITO SCARICATO IN STRADA
La doppia telefonata al 118, poi il ritrovamento di una persona ferita, abbandonata alla fermata dell'autobus. È un vero giallo, a Mestre, sulle circostanze e soprattutto sulle responsabilità che hanno portato un ragazzo nordafricano, poco più che ventenne, a essere trasportato all'ospedale dell'Angelo con alcune ferite decisamente sospette.
Il ragazzo, infatti, era stato segnalato in mattinata, da alcuni passanti, malconcio e semi-svenuto alla fermata dell'autobus sulla Castellana: sembrava fosse vittima di un malore, motivo per cui i sanitari del Suem lo hanno caricato su un'ambulanza e portato al pronto soccorso, dove è stato preso in carico e stabilizzato. Le sue ferite, però, hanno creato sin da subito pesanti sospetti nel personale ospedaliero: il ragazzo, infatti, è arrivato in ambulanza con uno schiacciamento toracico e ferite non riconducibili ad un malore: l'ipotesi era quella di un investimento, oppure di una caduta dall'alto. Un'auto pirata? Un trauma violento da parte di qualcuno che l'ha caricato in auto e abbandonato a bordo strada?
Col tempo, un'altra circostanza ha permesso agli investigatori di provare ad unire i punti. In mattinata, infatti, al 118 era giunta una telefonata che chiedeva aiuto per un incidente sul lavoro, raccontando di un operaio che sarebbe caduto da un'impalcatura a Mira. Telefonata a cui, però, ne era seguita una seconda, sempre al centralino del Suem, che riferiva che l'operaio non avrebbe avuto alcuna conseguenza, e che l'ambulanza non sarebbe più stata necessaria. Non è chiaro se i due eventi siano collegati, ma la circostanza è assolutamente sospetta e sono i carabinieri a indagare sull’accaduto.
Il quadro sarà più chiaro quando il ragazzo ricostruirà l'accaduto: è possibile, a questo punto, che il giovane si sia fatto male in un cantiere edile, e che chi era con lui abbia deciso non di portarlo in ospedale, ma di scaricarlo alla fermata dell'autobus. Un comportamento che, se confermato, sarebbe gravissimo, indipendentemente dalle ragioni per cui una persona, o un'impresa, può preferire nascondere un incidente sul lavoro, piuttosto che dare l'allarme.