IL NUOVO ALLARME: GIOVANI A SPASSO CON IL COLTELLO
Negli ultimi due decenni l'evolu8zione sociale e tecnologica ha prodotto negli adolescenti un fenomeno che si è osservato per anni, e che ora è consolidato: ragazzi e ragazze non escono mai di casa senza il telefono cellulare, e quella rivoluzione tecnologica che una volta era appannaggio di manager e lavoratori, ormai è diventato (giusto o sbagliato che sia) un oggetto di vita quotidiana, anche per i giovanissimi. Ora, però, l'ultima tendenza che si riscontra solleva interrogativi e dubbi ben più allarmanti: nella tasche degli adolescenti di oggi, infatti, è sempre più frequente trovare coltelli e coltellini. Armi bianche a tutti gli effetti: a sentire le Procura della Repubblica di mezzo Veneto, il fenomeno ormai sta assumendo i contorni dell'emergenza vera e propria.
Una settimana fa la cronaca ci ha raccontato di un fatto tragico: una rissa degenerata all'esterno di una discoteca nel trevigiano, dalla quale sono spuntate le lame. Alla fine un bilancio terribile: un morto, il 20enne padovano Lorenzo Cristea, i cui funerali sono fissati per giovedì pomeriggio a Loreggia, e altri quattro ragazzi feriti, di cui uno in modo grave e che per un paio di giorni è stato anche in pericolo di vita. Oggi, ancora una volta, l'ennesima lite tra giovanissimi: è accaduto a Limena, nella notte tra sabato e domenica, quando all'interno del piccolo parco pubblico Coccinella, un'area verde tra via
Verdi e via Alighieri, ancora una volta sono spuntati i coltelli. Protagonisti due gruppi di ragazzi, tutti di età compresa tra i 16 e i 23 anni: per cause ancora da chiarire, i giovani si sono affrontati nell'area verde posta a ridosso delle palestre comunali e delle scuole, , finché uno degli adolescenti ha brandito un coltello e l'ha puntato verso un giovane limenese di 22 anni, colpendolo. Il bilancio, in questo caso, racconta di due feriti, il 22enne e un altro ragazzo di 16 anni, per fortuna in maniera lieve.
Ma la tendenza, in effetti, è ormai all'ordine del giorno. Originariamente i coltelli spuntavano fuori nelle indagini sul piccolo spaccio: i pusher giravano armati temendo che i clienti potessero rapinarli della droga, fino a che i coltelli hanno cominciato a comparire anche nelle tasche dei clienti stessi. Poi, da armi bianche di difesa, sono diventati oggetti inseparabili, sempre in tasca, e così hanno cominciato a spuntare nelle aree verdi, nelle discoteche, nelle scuole, o nelle piazze dei centri storici frequentati nel fine settimana. E andando avanti, ancora una volta adesso ce li hanno in tasca in tantissimi: chi per dimostrare superiorità, pronti ad utilizzarli, chi semplicemente per difesa, visto che ormai sono nelle tasche di troppi giovanissimi. È una moda, spinta dai social, in cui si ritrovano tantissimi adolescenti di seconda generazione, ma altrettanti perfettamente italiani. Tra chi ci crede davvero, e chi lo fa per imitare o per difendersi, il fenomeno diventa sempre più preoccupante. E mentre le forze dell'ordine cercano di agire preventivamente, per tappare la falla, la movida non è più solo divertimento.