MORTI PER CIBO: NON SI FERMA LA CARESTIA A GAZA
Cercare di sopravvivere per i palestinesi rappresenta un’arma a doppio taglio.
Venerdì mattina diversi raid israeliani hanno ucciso 34 persone nel centro della Striscia, in attesa di aiuti umanitari. A queste si aggiungono altre 23 vittime, colpite dagli spari sulla folla dell’esercito di Tel Aviv. Tutto questo sarebbe avvenuto nei pressi di Netzarim.
Per la popolazione civile quindi i centri di distribuzioni viveri sono delle vere e proprie trappole.
La situazione in Medio Oriente crea una profonda spaccatura anche nelle istituzioni europee. Lo si può percepire dalle parole dell’Alto Rappresentante Kaya Kallas, intervenuta nei giorni scorsi nel dibattito al Parlamento europeo. “Sanzionerei Israele”, commenta, “ma non c’è intesa tra i 27 Paesi Membri”.
Nel frattempo anche Padova si mobilita per la Palestina.
In occasione della seconda edizione della sagra del Portello, ospite Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite. Quest’ultima, da sempre, molto attiva sulla questione di Gaza, prima a pronunciare la parola genocidio presso l’ONU.
Dopo quasi 60 mila morti e oltre 115 mila feriti, ora forse sembra risvegliarsi qualcosa nell’opinione pubblica.