ZUCCHERO A PADOVA RICEVE LA "MEDAGLIA DELLA CITTÀ"
Arriva a Palazzo Moroni accompagnato dal padrone di casa, il Sindaco Sergio Giordani. Cappello in testa, occhiali da sole, giubbetto in jeans. Un look che, c’è da scommettere, non sarà molto diverso da quello che lo accompagnerà il prossimo 28 giugno, quando si esibirà all’Euganeo di Padova.
A distanza di 36 anni, Zucchero torna a suonare in uno stadio della città del Santo. Allora, il 21 luglio dell’89, era l’Appiani, la prima data del tour di Oro, Incenso & Birra, il suo album più venduto.
L’estate prossima invece chiuderà proprio a Padova il tour di Overdose d’Amore, con cui ripercorrerà oltre 40 anni di grande carriera.
Un nome che richiama un suo famoso successo ma composto anche da due parole che lui stesso definisce comprensibili da tutti perché internazionali. Come internazionale è anche la sua musica, e come internazionale sarà il pubblico che lo verrà a vedere a Padova. Biglietti venduti addirittura in Australia e in Iran. Quasi sold out tutti i 30 mila tagliandi messi a disposizione.
Uno show che richiederà anche qualche modifica logistica.
Un concerto che si annuncia non privo di sorprese. La scaletta, dice, non è ancora decisa. Anche perché gli piace personalizzare ogni data, cambiando qualche brano anche all’ultimo minuto, per rendere ogni serata diversa da quella precedente.
Un antipasto di Padova, intanto, Zucchero l’ha vissuto in queste ore. Una toccata e fuga per ricevere la Medaglia della Città, una speciale onorificenza in bronzo dorato, coniato e lucidato.
Una città che conosce poco ma che l’ha già colpito.
Più di tutto, però, Zucchero ama parlare di musica. E di ricordi e aneddoti legati alla sua carriera ne ha da raccontare. Come l’ospitata all’ultimo minuto al concerto dei Coldplay due estati fa, o come i live di beneficenza fatti in tutto il mondo con i più grandi artisti del globo.
Gli piacerebbe, dice, fare un concerto a Gerusalemme, perché la musica è pace. Non vuole invece sentir parlare di intelligenza artificiale nell’arte.
E poi Sanremo, che oggi è fatto soprattutto di influencer ma dove per fortuna c’è ancora un po’ di spazio per gli artisti, come Lucio Corsi che nell’ultima edizione lo ha letteralmente impressionato.
Sanremo che lo relegò al penultimo posto nel 1985 con Donne ma che, da lì, lo lanciò.
Una tra le sue canzoni più amate ma che dal vivo non suona spesso.
Chi lo sa, però, che a Padova non decida di suonarla.