METALMECCANICI IN PIAZZA PER IL CONTRATTO
Una giornata di protesta compatta e partecipata: è quella che ha visto protagonisti i lavoratori metalmeccanici, scesi in piazza in tutta Italia per chiedere il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da oltre un anno. A organizzare lo sciopero di otto ore le sigle Fim, Fiom e Uilm.
In Veneto sono stati oltre seimila i lavoratori che hanno raggiunto Mestre da tutta la regione. Il corteo ha sfilato da Corso del Popolo fino a piazza Ferretto, cuore simbolico della mobilitazione.
Alta l’adesione nelle fabbriche: secondo i sindacati, l’85% dei 300 mila lavoratori veneti del comparto ha incrociato le braccia. Una risposta forte al blocco delle trattative con Federmeccanica e Assistal.
La piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto 2024-2027 prevede aumenti di 280 euro in tre anni, la sperimentazione dell’orario a 35 ore, incentivi per la stabilizzazione, più formazione e misure su salute, sicurezza e welfare.
Ma le associazioni datoriali hanno detto no, bocciando gli aumenti e proponendo modifiche peggiorative sull’erogazione salariale, compreso il rinvio degli adeguamenti legati all’inflazione. Nessuna apertura nemmeno sulle norme che riguardano la parità di genere, lo smart working e i contratti precari.
La tensione resta alta, mentre i lavoratori attendono risposte concrete. Per ora, l’unica certezza è un aumento minimo di 27 euro previsto a giugno, grazie a una clausola del contratto precedente. Ma i sindacati avvertono: la mobilitazione non si fermerà qui.